L’assistenza transfrontaliera in trasformazione: riflessioni sull’erogazione dei servizi sanitari a livello nazionale, mutua assistenza e libertà di scelta del paziente

Alessia Monica

Docente a contratto di Diritto sanitario nell’Università degli studi di Milano, alessia.monica@unimi.it.

La pronuncia C-538/19 – TS e altri ripropone il tema dell’assistenza transfrontaliera e la mobilità dei pazienti, la quale non può prescindere da una concreta attività di mutua assistenza tra le amministrazioni nazionali al fine di garantire una tutela effettiva della protezione della salute in tutto il territorio dell’Unione. La pandemia ha impresso notevoli cambiamenti non solo al mercato dei servizi sanitari ma anche all’organizzazione dei «diritti sociali», rivelando come sia sempre più importante l’attività di prevenzione, insieme all’attività di cura. Proprio per consentire la libertà di scelta del paziente è auspicabile che l’assistenza prestata tra i vari Stati membri converga il più possibile verso «requisiti minimi» con l’intento di migliorare costantemente la qualità delle prestazioni sanitarie in chiave solidaristica.

The preliminary ruling C-538/19 – TS and others reintroduces the theme of cross-border assistance and of patient mobility, which cannot be separated from a concrete activity of mutual assistance between national administrations as to guarantee effective protection of health throughout the territory of the Union. The pandemic has imprinted significant changes not only on the health services market, but also on the organization of “social rights”. It has also revealed how the activity of prevention is increasingly important, along with the activity of healthcare. Precisely, in order to ensure the freedom of choice of the patient, it is recommended that the assistance provided between Member States converge as much as possible towards “minimum requirements”, with the intention of constantly improving the quality of healthcare services in a solidaristic key.

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