Interruzione delle cure salvavita in paziente non in grado di esprimere la propria volontà: il Conseil constitutionnel conferma il suo self-restraint in materia di bioetica

Davide Paris

Senior Research Fellow, Max Planck Institute for Comparative Public Law and International Law, Heidelberg, paris@mpil.de

L’articolo commenta la decisione del Conseil Constitutionnel del marzo 2017 riguardante l’interruzione di un trattamento salvavita nei confronti di un paziente che non è in grado di esprimere la propria volontà. In primo luogo, esso illustra le disposizioni rilevanti del Codice della sanità pubblica francese, sottolineando analogie e differenze con la legge italiana recentemente approvata sul consenso informato. Quindi inquadra la decisione nella giurisprudenza del Conseil d’État e della Corte europea dei diritti dell’uomo in materia, discutendone il contenuto e l’approccio. Infine, sostiene che questa decisione conferma il self-restraint che il Conseil Constitutionnel ha mostrato finora quando si tratta di giudicare sulle questioni bioetiche e ne esamina le ragioni.

This paper comments on the 2017 decision of the French Conseil constitutionnel concerning the interruption of a life-saving treatment when the patient cannot express his or her wishes. It first describes the relevant provisions of the French Public Health Code, stressing similarities and differences with the recently passed Italian law on informed consent. It then situates the decision in the context of previous judgments of the Conseil d’État and of the European Court of Human Rights on the same issue, and discusses its content and approach. Finally, it claims that this decision confirms the self-restraint that the Conseil constitutionnel has shown so far when it comes to judge on bioethical questions, and discusses the reasons thereof.

Scarica il PDF