I ‘robot medici’: profili problematici in tema di alleanza terapeutica e di responsabilità penale*

Caterina Iagnemma

In ambito sanitario, l’intelligenza artificiale ha ricevuto numerose applicazioni: si pensi, ad esempio, ai robot impiegati per effettuare diagnosi o per eseguire complessi interventi chirurgici, a quelli utilizzati per la riabilitazione motoria dei pazienti disabili oppure, ancora, a quelli che svolgono funzioni infermieristiche. Dal punto di vista penalistico, l’utilizzo di questi nuovi strumenti suscita una serie di questioni con riguardo, anzitutto, all’accertamento della responsabilità in caso di evento avverso dovuto al malfunzionamento della predetta tecnologia. Né, più in generale, vanno trascurati i possibili riflessi che l’impiego dei sistemi automatizzati può avere sulla relazione tra medico e paziente, la quale, come stabilisce l’art. 1, comma 2, della l. n. 219/2017, dovrebbe essere orientata alla fiducia.

Artificial intelligence receives numerous applications in healthcare settings: e.g., diagnostic robots, surgical robots, robotic-nurses or rehabilitation robotics. This paper focuses on the issue of criminal liability for adverse events caused using these new tools. It also analyzes possible effects of this technology on the relationship between doctor and patient, based on mutual trust (cfr. art.1, comma 2, l. n. 219/2017).

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