I migranti ambientali nel decreto-legge n. 20 del 2023. Che cosa resta della loro protezione?

Alice Stevanato

Dottoranda di ricerca in Diritto costituzionale, Corso “Diritti e Istituzioni” – Università degli Studi di Torino (alice.stevanato@unito.it)

Il recente decreto-legge n. 20 del 2023 consente di analizzare nuovamente la questione dei migranti climatici e i relativi strumenti giuridici di protezione. La prima parte del contributo inquadra la tematica delle migrazioni ambientali in generale e analizza le possibili applicazioni future dello status di rifugiato e della protezione sussidiaria. La seconda parte approfondisce l’istituto della protezione umanitaria, con particolare interesse all’evoluzione giuridica dal 2018 a oggi, alla giurisprudenza in tema di migrazioni ambientali (Cass. civ. n. 5022/2021) e alla copertura costituzionale della protezione umanitaria nell’ordinamento italiano. Infine, nel paragrafo conclusivo, la riflessione si concentra sull’istituto del diritto d’asilo (articolo 10, comma 3, Cost.) e riflette sulla possibilità di applicare direttamente la norma costituzionale al rifugiato climatico.

The recent law decree No. 20 of 2023 allows for an analysis of the issue of climate migrants and the legal instruments provided for this category. The first part of the work frames the issue of environmental migration in general and analyses the possible future applications of refugee status and subsidiary protection. The second part traces the history of humanitarian protection, with particular interest in both the legal evolution from 2018 to date and the path followed by jurisprudence with respect to the environmental migrant (decision no. 5022/2021 of the Court of Cassation) and the position of humanitarian protection in the Italian legal system. Finally, in the concluding paragraph, the reflection focuses on the institution of the right to asylum (Article 10(3) of the Constitution.) and reflects on the possibility of directly applying the constitutional norm to the climate refugee.

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