Il dibattito sui Comitati etici nel sistema sanitario nazionale del nostro paese si è fatto nuovamente molto vivo a seguito delle recenti riforme che li hanno interessati e con esso sono ritornati in auge i motivi di perplessità che li circondano e sistematicamente vengono riproposti dagli studiosi del tema. Un quadro normativo complesso e di difficile lettura, una relazione – quella tra scienza, tecnica e società – a volte conflittuale e delicata, un’incertezza di fondo nutrita dalla cittadinanza in merito, sono solo alcune delle problematiche che hanno sempre segnato e continuano a segnare l’esistenza di questi organismi. Tuttavia, parlare ancora di Comitati etici è fondamentale oltre che per le indubbie potenzialità che questi conservano, anche e soprattutto per tentare l’arduo compito di contribuire alla formazione di una maggiore consapevolezza sul tema e l’obiettivo di questo contributo è proprio quello di farlo attraverso un’analisi sistematica del nuovo assetto di tali organi nel sistema sanitario nazionale. Nel corso del 2023, infatti, per effetto dell’influenza della nuova disciplina dell’Unione europea sulla ricerca scientifica e della conseguente normazione ad opera della L. n. 3/2018, è stato attuato su tutto il territorio nazionale e nelle diverse Regioni italiane un percorso di riorganizzazione della rete dei Comitati etici, ancora però in via di consolidamento e non scevro da criticità soprattutto legate alle peculiarità dei diversi contesti regionali. Pertanto, dopo un’analisi dei recenti atti normativi europei e nazionali che hanno proceduto ad innovare il contesto dei Comitati, nella seconda parte del contributo si cercherà di dar conto del percorso riorganizzativo messo in atto dai contesti locali nonché dei punti di forza e delle criticità che ne sono derivati. Infine, si prenderà anche in considerazione l’annosa questione relativa all’attività dei Comitati etici nei contesti legati alla pratica clinica assistenziale e, in particolare, il ruolo che questi ultimi hanno assunto nelle procedure medicalizzate di assistenza al suicidio a seguito della nota pronuncia della Corte costituzionale n. 242/2019.
The debate on Ethics Committees within the national healthcare system has once again gained significant attention following the recent reforms that have affected them. Along with this, the reasons for the doubts surrounding them have resurfaced, which are systematically revisited by scholars in the field. A complex and hard-to-read regulatory framework, a sometimes conflicted and delicate relationship between science, technology, and society, and a uncertainty held by the public are just a few of the issues that have always marked and continue to influence the existence of these bodies. However, continuing to discuss Ethics Committees is crucial, not only for the undeniable potential they retain, but also and specially to attempt the challenging task of contributing to the formation of greater awareness on the subject. The goal of this contribution is precisely to achieve this through a systematic analysis of the new structure of these bodies within the national healthcare system. In 2023, due to the influence of the new European Union regulations on scientific research and the subsequent legislation under Law No. 3/2018, a nationwide reorganization of the Ethics Committees network was implemented across different Italian regions, which is still in the process of consolidation and not without critical issues, especially related to the specificities of regional contexts. Therefore, after analyzing the recent European and national regulations that have redefined the context of the Committees, the second part of this paper will focus on the reorganization process carried out by local contexts, as well as the strengths and weaknesses that have emerged. Finally, it will also address the long-standing issue regarding the activities of Ethics Committees in contexts related to clinical practice, particularly the role they have taken in medicalized procedures for assisted suicide following the well-known ruling of the Constitutional Court No. 242/2019.