Convergenze e divergenze nella giurisprudenza di tre Corti supreme d’Europa in tema di politiche ambientali e tutela del diritto alla salute

Giovanni Barozzi Reggiani

Ricercatore di Diritto costituzionale e pubblico presso il Dipartimento di Giurisprudenza dell’Università di Sassari, gbarozzireggi@ uniss.it.

Il saggio si propone l’analisi e il raffronto di tre sentenze rese da Corti Supreme d’Europa nella tarda primavera/inizio estate del 2024: la sentenza Klimaseniorinnen del 9 aprile 2024 della Corte Europea dei diritti dell’Uomo, la sentenza della Corte costituzionale italiana n. 105 del 13 giugno 2024 e la sentenza della Corte di Giustizia dell’Unione europea del 25 giugno 2024 (resa nella causa C-626/22, concernente lo stabilimento dell’Ilva di Taranto). In esse viene in rilievo il tema del rapporto tra tutela dei diritti fondamentali dei singoli e azioni dei pubblici poteri per la salvaguardia degli interessi ambientali e, in particolare, del ruolo che i diritti fondamentali, e in specie il diritto alla salute, possono svolgere nell’ambito della definizione e della “taratura” di tali azioni. Corollario del tema in parola è quello che concerne la delimitazione dell’ambito di operatività dei poteri giurisdizionale e politico-amministrativo (con l’emersione di questioni che finiscono per lambire temi concernenti finanche la forma di Stato) e, conseguentemente (e in ultima istanza), a chi spetti in concreto il potere di provvedere alla tutela dell’ambiente come valore costituzionale, specie nell’ambito di uno scenario fattuale di conclamata crisi e di recessione (o depressione) ecologica. L’analisi comparata delle tre pronunce consente di trarre alcune considerazioni di sistema e di prospettiva circa le caratteristiche (e le criticità) delle azioni dei pubblici poteri per la tutela dell’ambiente. 

The essay aims to analyze and compare three judgments issued by Supreme Courts of Europe in the late spring/early summer of 2024: the Klimaseniorinnen judgment of 9 April 2024 of the European Court of Human Rights, the judgment of the Italian Constitutional Court no. 105 of 13 June 2024 and the judgment of the Court of Justice of the European Union of 25 June 2024 (issued in case C-626/22, concerning Ilva industries in Taranto). In these decisions, the issue of the relationship between the protection of the fundamental rights of individuals and the actions of public authorities for the protection of environmental interests comes to the fore and, in particular, the role that fundamental rights, and in particular the right to health, can play in the definition and “calibration” of such actions. A corollary of this issue is the one concerning the delimitation of the scope of operation of the jurisdictional and political-administrative powers (with the emergence of issues that end up touching on issues concerning even the form of the State) and, consequently (and ultimately), who actually has the power to provide for the protection of the environment as a constitutional value, especially in the context of a factual scenario of clear crisis and ecological recession (or depression). The comparative analysis of the three judgements allows us to draw some systemic and prospective considerations regarding the characteristics (and critical issues) of the actions of public authorities for the protection of the environment. 

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