Quarant’anni (e più) di tutela della salute degli stranieri in Italia

Arianna Pitino

L’ordinamento italiano ha tutelato in modo ampio il diritto alla salute degli stranieri, sia prima, sia dopo l’istituzione del SSN da parte della legge n. 833/1978. Inoltre, se dal 1998 fino al 2017 le norme su cui si basa la tutela della salute degli stranieri sono state considerate parte integrante del diritto dell’immigrazione, con l’approvazione dei nuovi Lea 2017 tale disciplina è stata riportata nell’alveo del diritto sanitario. Ciò sembra avere delle ricadute positive sia per la tutela del diritto in sé, sia per quanto riguarda i rapporti di competenza tra lo Stato e le Regioni in materia di tutela della salute. Più di recente, il d.l. n. 113/2018 ha modificato il Testo unico sull’immigrazione introducendo il permesso di soggiorno per cure mediche. Il procedimento previsto per il rilascio di questa nuova tipologia di permesso di soggiorno pone diversi interrogativi, riguardanti soprattutto le responsabilità del personale sanitario che deve accertare lo stato di salute degli stranieri. Al contempo, il d.l. n. 113/2018, ha però abrogato il permesso di soggiorno per motivi umanitari. Secondo l’A., in base al combinato disposto degli artt. 32, c. 3 e 19, c. 1.1. T.U.I., non sarebbe da escludere la possibilità di rilasciare agli stranieri che necessitino di cure mediche anche il permesso di soggiorno per torture.
Both before and after the approval of Law n. 833/1978 (which founded the Italian Healthcare System), the Italian legislation have been broadly protecting the healthcare right of foreigner people. From 1998 until 2017 the regulations protecting foreigners’ healthcare have been part of Immigration Law. Since 2017 they have been enshrined into the new “Lea” (Essential Levels of Assistance): This fact could have positive implications both for the protection of healthcare right itself and for the division of competences between the State and the Regions. Most recently, Decrete Law n. 113/2018, by changing the Italian Immigration Law, introduced the residence permit for medical treatment. The A. observes how it poses several questions mostly about the responsibilities of health professionals. The same Decrete Law n. 113/2018 repealed the residence permit for humanitarian reasons. The A. explores the possibility, coming from the combined interpretation of artt. 32, c. 3 e 19, c. 1.1 of Italian Migration Law, of releasing to foreigners who need medical care the residence permit for torture. 
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