L’ultima tessera del domino: il “caso Englaro” è chiuso

Nicola Viceconte

Ricercatore in Diritto pubblico presso l'Istituto di studi sui sistemi regionali, federali e sulle autonomie (ISSIRFA-CNR), Assistente di studio presso la Corte costituzionale, nicola.viceconte@cnr.it

Lo scritto, partendo da un’analisi del tema dell’autodeterminazione nella scelta delle terapie mediche, con particolare riferimento alle terapie di sostentamento vitale, ripercorre le varie fasi della vicenda giudiziaria di Eluana Englaro. Specifico oggetto di analisi sono le decisioni della giustizia amministrativa, tra cui in particolare la sentenza del Consiglio di Stato, sez. III^, 21 giugno 2017, n. 3058, che hanno censurato le scelte della Regione Lombardia tese ad ostacolare l’esecuzione della decisione della Corte di Cassazione n. 21748 del 2007, che aveva sancito la possibilità di sospendere le terapie nel caso di Eluana Englaro. Con la conseguenza di condannare l’amministrazione al risarcimento del danno recato da tale condotta. Viene in rilievo, quale punto fondamentale di uno stato di diritto, l’ossequio dell’agire amministrativo alla legge. La decisione politica, infatti, non è appannaggio della pubblica amministrazione, la cui attività è strettamente legata al rispetto della legge e non alle ragioni di una coscienza che non può esistere al di fuori delle leggi.

Starting by an analysis of the issue of self-determination in the choice of medical therapies, with particular reference to life-sustaining therapies, the Author traces the various phases of the judicial affair of Eluana Englaro. The decisions of administrative justice are specifically the object of analysis, in particular the judgement of the Council of State n. 3058 of 2017, which censored Lombardy’s choices. The public administration, in this case, hampered the execution of the judgment of the Court of Cassation n. 21748 of 2007, which had established the possibility of suspending the treatment for Eluana Englaro. Therefore, the Region has to pay compensation for the damage caused by this illegal conduct. Fundamental point of a rule of law is the obedience of administrative action to the law. The political decision, in fact, is not prerogative of the public administration, whose activity is strictly linked to the respect of the law and not to the reasons of a conscience that cannot exist outside the law.

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